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Master EMSE | KeBuono social pastry: tutti gli ingredienti per fare del bene

Master EMSE | KeBuono social pastry: tutti gli ingredienti per fare del bene

Master EMSE | KeBuono social pastry: tutti gli ingredienti per fare del bene


Mangiare una fetta di torta regala da sempre un piccolo grande momento di piacere e riscalda l’anima. Se poi genera il bene, è ancora più buona: questa è l’idea che sta alla base di KeBuono Pastiçeri Sociale, progetto nato a Fier, in Albania. Federico Patacconi, Alumnus EMSE Executive Master in Social Entrepreneurship ci ha raccontato la storia di questa pasticceria sociale, che ha contribuito a fondare dopo aver concluso il suo percorso di studi in ALTIS Università Cattolica. Legalità, inclusione sociale e formazione sono le parole chiave dell’attività, che secondo lo spirito dell’impresa sociale, non produce solo ricavi economici ma genera anche un concreto impatto sulla comunità.

KeBuono vuole contrastare il crimine e le attività illecite attraverso un modello innovativo di business sociale, che si incentra sulla formazione professionale per promuovere l'inclusione sociale e il rafforzamento della comunità. Iniziativa prima del suo genere in Albania, si pone come obiettivo di lungo termine quello di riformare la giustizia e contrastare la criminalità organizzata, partendo dal recupero di beni confiscati a queste organizzazioni, che poi vengono convertiti in luoghi di lavoro ed inclusione sociale.

I destinatari e beneficiari di questo progetto sono donne in condizione di vulnerabilità sociale (vittime di abusi, sole con figli a carico o altre categorie di rischio) e giovani con un passato nella criminalità che desiderano reintegrarsi nella società. In seguito a un percorso di formazione professionale, svolto sotto la guida di pasticceri e gelatai italiani, i partecipanti imparano a produrre autonomamente prodotti dolciari, che vengono venduti nel negozio.

Un altro ingrediente del suo successo è l’impegno nel porsi come punto di aggregazione sociale. Oltre a essere un punto di vendita, è anche un vero e proprio luogo culturale, che ospita mostre d’arte e fotografia sul tema della legalità. È un luogo in cui stare insieme in un modo sano e buono; un luogo che offre nuove prospettive occupazionali, stimolando l’economia locale; un luogo in cui anche le persone più deboli contano e possono collaborare realmente all’interno della comunità. Inoltre, proprio per la sua vocazione all’inclusione sociale, la pasticceria è molto attiva anche sui social e racconta la lotta contro la mafia a colpi di brioche e gelati tramite video-ricette passo passo e contenuti che mostrano quanto prodotto di buono.

Il prossimo 25 ottobre si festeggia il primo anniversario dell’inaugurazione della pasticceria, aperta nel 2018 all’interno di uno stabile confiscato alla criminalità, grazie al sostegno finanziario della delegazione dell’Unione Europea in Albania, che ha selezionato il progetto nell’ambito del programma C.A.U.S.E. (Confiscated Assets Used for Social Experimentations). Il programma, volto al recupero di proprietà confiscate e alla loro riconversione per scopi sociali, è gestito in loco da PartnersAlbania in collaborazione con Project Ahead, Comitato Don Peppe Diana e con l'AAPSK (Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati in Albania).

L’erogazione del finanziamento europeo si è conclusa il 31 luglio 2019, mentre l’accordo con l’AAPSK permetterà l’uso gratuito del bene per cinque anni. Sebbene KeBuono social pastry sia a tutti gli effetti un’impresa sociale, al momento è formalmente parte dell’attività economica svolta dalla branca albanese della ONG italiana ENGIM. Se l’attività commerciale non supera il 20% dei ricavi annuali dell’associazione è infatti possibile svolgere attività commerciale anche come organizzazione non profit. Tuttavia, Federico e lo staff di ENGIM non si vogliono fermare qui: il loro obiettivo è quello di far riconoscere KeBuono come impresa sociale e di inserirla nel registro che è stato istituito in Albania nel 2017, in cui attualmente non c’è ancora nessuna realtà riconosciuta.

Come proseguimento del percorso svolto insieme, l’Alta Scuola è stata coinvolta nel progetto RISE-ALB (avviato l’1 ottobre) destinato a favorire questo processo di riconoscimento e stimolare così la nascita di tante altre imprese sociali nel Paese; ALTIS presta assistenza tecnica per KeBuono e altre imprese sociali del territorio albanese realizzando delle formazioni sulla gestione d’impresa per associazioni locali e organizzazioni della società civile attive in tutto il territorio albanese. Inoltre, offre supporto metodologico all’organizzazione albanese Partners Albania nella realizzazione di una mappatura di tutte le organizzazioni locali che realizzino attività formali o non formali di imprenditoria sociale, al fine di raccogliere problematiche e proposte da sottoporre al Ministero del Welfare, istituzione responsabile dell’imprenditoria sociale nel Paese.

La pasticceria rappresenta anche un esempio positivo di collaborazione tra numerosi attori ed enti locali. Sono infatti stati coinvolti partner come Fier DRSHP (direzione regionale del servizio di messa alla prova), la Direzione dei Servizi Sociali del Municipio di FierENGIM, (ONG italiana attiva in Albania dal 1995 che incentiva lo sviluppo locale e la promozione dei diritti umani), Qendra Sociale Murialdo (ONP e centro sociale attivo a Fier dal 1994 nel campo della formazione professionale e dell’inclusione sociale di giovani, soprattutto di quelli più poveri) e la Cooperativa sociale “È buono” (nata nel 2015 dalla collaborazione tra l’Associazione Consulta Diocesana di Genova e Agevolando, prima associazione in Italia promossa da giovani che hanno vissuto parte della loro vita in affido o comunità, e che si impegna ad insegnare ai ragazzi una professione). Inoltre, è anche un ottimo esempio di collaborazione imprenditoriale tra profit e no profit: aziende del settore come Lavazza e MEC3 sono stati partner fondamentali per sostegno tecnico, formazione e materie prime.

La storia di KeBuono social pastry è diventata un modello per altri progetti sociali che verranno sostenuti finanziariamente in Albania dall’Unione Europea, sempre tramite il programma C.A.U.S.E., tra cui "KinFolk Coffee Library" a Durrës è Social Crafting Garage Saranda" a Saranda.

Bravo Federico, continua a fare il bene fatto bene!

 

Master EMSE | La parola a Federico 


Sono arrivato al master EMSE con un bagaglio di esperienze per lo più improntate nell’ambito del sociale, sia a livello di rapporto con i beneficiari, sia in termini di organizzazione e progettazione. Sebbene avessi visto nell’impresa sociale un’interessante soluzione al problema della sostenibilità economica dei progetti di sviluppo, ero consapevole di non avere sufficienti conoscenze in campo economico e di gestione d’impresa.

Grazie al Master ho avuto la possibilità di avere una visione a 360° degli aspetti economici e dei fondamentali per costruire un’idea di impresa. Il supporto continuo fornito dai docenti nella definizione del Project Work mi ha dato la possibilità di affrontare in modo concreto le nozioni apprese durante i moduli. Molto importante è stata anche la formazione sul panorama normativo che regola le imprese sociali in Italia, che mi è tutt’ora utile nell’analisi della corrispettiva legislazione albanese.

Poco dopo il mio arrivo in Albania abbiamo saputo di aver vinto il finanziamento per l’avvio di KeBuono. Insieme a Roberto D'amato, il coordinatore e ideatore del progetto, abbiamo costruito passo dopo passo tutta la struttura gestionale dell’impresa: dalla selezione e formazione delle risorse umane alla ristrutturazione del locale, dal business plan alla ricerca dei fornitori, fino alla definizione del prodotto e dei canali di vendita. Ho potuto mettere in pratica le conoscenze acquisite durante il master soprattutto tramite gli strumenti concreti che abbiamo imparato ad usare in termini di progettazione e gestione.

Il mio consiglio per tutti è quello di “far circolare le proprie idee”: la nascita di KeBuono è stata prima di tutto il frutto di una condivisione e di una crescita comune. Custodire gelosamente le proprie idee è l’esatto contrario dell’innovazione. Un progetto è sempre migliorabile: il cambiamento è possibile solamente se si uniscono differenti professionalità e percorsi di vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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