Il sistema scolastico ha un ruolo fondamentale nella diffusione di una cultura della sostenibilità. Non significa solo costruire edifici a bassi impatti ambientali, ma anche educazione al corretto uso delle risorse, alla lotta contro lo spreco, alla diversity, alla cittadinanza attiva. Per gli istituti che si impegnano in tal senso, “dare conto” di quanto realizzato è ancora più importante.
Se ne è parlato lunedì 13 maggio, durante l’evento “A scuola di sostenibilità: dal fare al rendicontare l'impegno sociale e ambientale negli istituti scolastici”, organizzato da ALTIS nella sua sede di Milano. Impegnata dal 2005 a stimolare il dibattito sui temi della responsabilità sociale, l’Alta Scuola ha scelto la sostenibilità in ambito scolastico come tema del primo di cinque eventi pensati per il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019, promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
Portare la sostenibilità nelle scuole significa favorire l’evoluzione del percorso educativo e stimolarne il miglioramento, come affermato dal Prof. Matteo Pedrini, Docente dell’Università Cattolica e Responsabile dell’area ricerca di ALTIS, nel discorso di apertura. La rendicontazione sociale è uno degli strumenti di cambiamento, occasione per il rilancio dell'autonomia scolastica e della funzione educativa e istruttiva della scuola.
Luigi Pati, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateneo e Coordinatore del Tavolo per la scuola (Cattolicaper la Scuola), ha sottolineato il grande valore della rendicontazione per il rilancio della dimensione partecipativa della scuola e di quella dialogica della classe docente. Per raccogliere le informazioni necessarie a “dare conto” delle attività svolte, è necessario stimolare un dialogo interno ed esterno, volto a rilevare la percezione delle azioni e dell’impatto generato.
A ribadire che la rendicontazione deve essere vista dalle scuole come un’opportunità piuttosto che come un ulteriore obbligo da adempiere, è stato Damiano Previtali, Dirigente dell’Ufficio IX del Sistema Nazionale di Valutazione del MIUR. Durante il suo intervento, il Dott. Previtali ha illustrato alcuni passaggi del processo di rendicontazione che le scuole dovranno gestire tra maggio e dicembre 2019, tramite la piattaforma online “Scuola in Chiaro”. Il sistema nazionale di valutazione ha definito degli indicatori comuni, al fine di poter confrontare più agevolmente i dati raccolti.
I responsabili designati dei singoli istituti scolastici dovranno realizzare un rapporto di autovalutazione (RAV), proseguendo con un piano di miglioramento, il piano triennale dell’offerta formativa 2019-2022 (PTOF) e, per finire, la rendicontazione sociale, che dovrà attingere dalle fasi precedenti. La struttura della rendicontazione sociale è comune per tutti e abbraccia il passato, il presente e il futuro di ogni Istituto:
Questo documento è una preziosa integrazione del rapporto di autovalutazione, poiché fa emergere i risultati positivi concretamente raggiunti.
All’intervento del Dott. Previtali sono seguiti quelli di tre dirigenti scolastici, che hanno dimostrato quanto il miglioramento non possa avvenire solo sulla carta, ma sia necessaria una comunità professionale che intraprenda consapevolmente questo percorso. La tavola rotonda è stata moderata da Stella Gubelli, Responsabile dell’area consulenza di ALTIS, che ha voluto sottolineare la differenza tra buone pratiche di sostenibilità “nella scuola” e “della scuola”. Nel primo caso, si parla di iniziative interne, volte a sensibilizzare gli studenti su questioni sociali e ambientali, quali cittadinanza attiva e rispetto per l’ambiente. Nel secondo, si intendono iniziative esterne, quali interventi sulle strutture per la riduzione degli impatti ambientali e attività di coinvolgimento della comunità locale.
La testimonianza di Michelino Valente, Dirigente dell’ITET de Viti de Marco (Triggiano, BA) e Alumnus del nostro Executive Master in Management e Innovazione delle Pubbliche Amministrazioni, si è incentrata sull’importanza di realizzare una mappatura di tutti gli stakeholder della scuola. Non solo studenti, genitori e docenti: stakeholder sono anche il Comune, il territorio, il Ministero. Comprendere le esigenze della comunità e instaurare con essa un dialogo significa farla sentire parte del processo di rendicontazione e sensibilizzarla sulla sua importanza.
Giovanni Baggio, Rettore del Collegio Arcivescovile De Filippi (Varese), ha invece portato un esempio di introduzione della sostenibilità nella scuola. Il Collegio varesino ha elaborato dei progetti didattici a valenza etica e sociale, mirati a soddisfare esigenze educative ma anche a stimolare l’approfondimento di argomenti rilevanti e attuali. Sono state affrontate tematiche quali l’uso responsabile e corresponsabile delle risorse, il rispetto dei beni a disposizione delle attività didattiche, il superamento di routine non sostenibili e la scoperta del valore sociale delle proprie azioni.
Sabino Pavone, Vice Presidente della Federazione delle scuole Steiner-Waldorf, ha raccontato il caso della Libera Scuola S.W. Novalis (Zoppè di San Vendemiano, TV), in cui è docente. Questo progetto sperimentale pone al centro la formazione umana unitamente a quella professionalizzante, per sensibilizzare i giovani su temi relativi all'ambiente, la società, l'individuo. La sostenibilità è un elemento fortemente presente nell’offerta formativa e nei progetti multidisciplinari in cui sono coinvolti gli studenti e lo stesso edificio scolastico è stato costruito con un’attenzione particolare all’impatto ambientale.
L’evento ha offerto ai partecipanti una panoramica sulla scuola che cambia, grazie alle testimonianze di chi vi opera quotidianamente per migliorarla e alla prospettiva ministeriale del sistema nazionale di valutazione. A fine 2019 si trarranno invece le somme del processo di rendicontazione sociale che a breve sarà ufficialmente inaugurato per tutte le scuole d’Italia.
"La rendicontazione sociale nel Sistema Nazionale di Valutazione"
a cura di Damiano Previtali (MIUR)