Emergenza sanitaria: interpretare bene i dati aiuta a prendere decisioni migliori

Il Professor Giuseppe Arbia, Ordinario di Statistica economica in Università Cattolica, illustra alcuni modelli di previsione dell’andamento dell’emergenza Covid-19 e ribadisce l’importanza del rigore scientifico.

 

Nel 2008, Chris Anderson, CEO di 3D Robotics, scrisse in un articolo pubblicato su Wired che nel futuro «con un numero sufficiente di informazioni i dati parleranno da soli».

Il Professor Giuseppe Arbia, Professore ordinario di Statistica economica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, confuta questa tesi: i dati da soli non sono informazioni, dal dato va estratta l’informazione. Una raccolta di dati svolta con rigore scientifico può aiutare a costruire dei migliori modelli di previsione e permettere di prendere decisioni migliori nell’immediato e nel futuro.

Questo approccio ha una rilevanza ancora maggiore alla luce della grande quantità di dati che sono stati prodotti sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e che, se interpretati superficialmente, possono dare adito a conclusioni errate.

Il Professor Arbia ha stimato, insieme ad altri colleghi statisti, dei modelli che permettono di interpretare i dati dell’emergenza sanitaria e prevedere il suo sviluppo. Il modello sviluppato il 25 febbraio 2020 individuava a livello nazionale un picco dei contagi estremamente elevato nell’ultima settimana di marzo. Le più recenti rilevazioni del 25 marzo prevedono che il picco avverrà invece tra l’8 e il 15 aprile 2020 e sarà di entità inferiore rispetto alla precedente previsione. Si tratta di una conseguenza delle misure restrittive del Governo, che hanno “spalmato” lo stesso numero di casi su un periodo di tempo più lungo, alleggerendo così il carico in gestione al Sistema Sanitario Nazionale. Dopodiché è previsto un calo del ritmo di crescita dei contagiati. Il punto di “zero infetti” viene quindi spostato a metà maggio e ciò permetterà di avere il tempo sufficiente per curare i ricoverati in terapia intensiva, senza sovraccaricare ulteriormente le strutture ospedaliere e le persone che vi lavorano.

I modelli sono visualizzabili sul sito di Covstat. Nel video, il Professor Arbia spiega come osservare i dati e trarne conclusioni utili. 

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