Lo scorso venerdì, presso ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi della seconda edizione del Master in Finanza: Strumenti, Mercati e Sostenibilità. Key note speaker della giornata di festa, il Presidente del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini.
Nel suo discorso, Gorno Tempini ha esortato i ragazzi ad essere curiosi, soprattutto in un momento storico in cui la sostenibilità è centrale in ogni settore ed elemento di fondamentale importanza anche per investitori e banche. Partendo dall’insediamento della commissione europea e dal piano di investimenti UE a tema green economy, ha spiegato come il mondo della finanza, un tempo diviso tra quello “buono”, sostenibile, e quello “cattivo”, volto al solo profitto, stia pian piano convergendo verso un sistema capitalistico più conscio, nel quale le forze di mercato rilevanti competono seguendo regole intrinsecamente ed interiormente più consapevoli ed attente alla sostenibilità.
La sostenibilità riguarda tutti gli ambiti di azione, a 360 gradi: dai sistemi di mobilità, ai sistemi energetici, fino alle forme di inclusione sociale. La sostenibilità può rendere tutti più partecipi e parte di un progetto di cambiamento e miglioramento rientrando senza dubbio anche nei sistemi politici, sociali ed economici: non a caso infatti, la nuova presidentessa della Banca Centrale europea ha sottolineato come anche le banche debbano occuparsi di sostenibilità. Gorno Tempini ha chiesto ai ragazzi ed alle loro famiglie il motivo per cui occorra integrarla perfino in un ambito che sembra così estraneo al tema: in realtà, la politica monetaria da qualche anno è entrata in nuovi mondi finanziari, lontani da quelli tradizionali ed ortodossi di un tempo, ed ha cominciato a comprare titoli più “sostenibili”. Per dare stimolo all’ economia, infatti, le banche devono comprare titoli: sempre più spesso, scelgono di comprare titoli che abbiano a che fare con la sostenibilità o di non acquistare asset provenienti da compagnie poco sostenibili. È il caso del fondo sovrano norvegese, uno dei più grandi investitori istituzionali al mondo: esso ha deciso di non investire e non comprare società che non rispettano determinati criteri e principi di correttezza (a partire dall’ambiente, allo sfruttamento del lavoro minorile…).
Il quesito cruciale però, permane: perché oggi è così importante parlare di sostenibilità anche nelle banche centrali? La risposta risiede in un fatto concreto: Gorno Tempini ha evidenziato come oggi il basso costo del denaro renda più attraenti progetti d’investimento sulla sostenibilità; anche le banche centrali studiano la possibilità di acquistare titoli di finanza sostenibile per finalità di politica monetaria. Poiché oggi, i titoli di stato offrono rendimenti tendenzialmente negativi, gli investitori cercano di allocare le risorse verso progetti che nel passato non sarebbero stati presi in considerazione: al contrario, oggi diventano strategici. In questo scenario, la finanza sostenibile è al centro della rivoluzione di un capitalismo consapevole.
Tale evidenza genera un grande interesse attorno ai temi della sostenibilità e fa sì che l’azienda inserisca nei propri business plan azioni e strategie sostenibili: in un’altra epoca storica tutto questo non sarebbe stato possibile. Si tratta di una rivoluzione del pensiero che ben si sposa con il capitalismo più consapevole citato precedentemente.
Gorno Tempini sottolinea però che, in questo contesto in cui c’è la volontà di diventare migliori e ci sono i capitali per farlo, quello che spesso manca sono proprio le idee, progetti interessanti: serve un’idea brillante anche se con un basso rendimento.
Anche in Cassa Depositi e Prestiti si stanno muovendo verso la sostenibilità. Hanno quindi messo in atto un processo di ascolto di tutti gli interlocutori coinvolti per poter elaborare per loro ed insieme a loro emissioni di obbligazioni adatte al proprio campo di interesse al fine di generare un investimento competitivo.
Gorno Tempini dunque, ha mostrato ai ragazzi come la sostenibilità offra molte opportunità, anche e soprattutto dal punto di vista lavorativo; ha ricordato loro di non lasciare ciò che hanno appreso tra i banchi di scuola ma di utilizzarlo per la costruzione di un ponte e per la creazione di un dialogo nei vari e molteplici ambiti in cui la sostenibilità deve essere sempre più integrata e declinata nel migliore dei modi.