ALTIS e Mani Tese: una ricerca evidenzia il ruolo delle PMI Italiane nella svolta sostenibile del settore moda

Ieri, 13 maggio 2021, si è tenuto il webinar “Made in sustainability: i piccoli che fanno la differenza. Un confronto con le PMI italiane della filiera della moda” a cura di ALTIS Università Cattolica e Mani Tese, con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Durante l’evento, inserito nel progetto Cambia MODA!, sono stati presentati i dati della ricerca “Moda e sostenibilità: il ruolo delle PMI italiane” condotta su un campione di 20 piccole imprese attive nel settore moda-abbigliamento, accomunate da una particolare propensione e sensibilità verso il tema della moda etica e/o sostenibile

   

Le PMI, protagoniste della moda sostenibile

Precedenti studi si sono concentrati sulle grandi aziende del settore, che godono di maggiore visibilità e potere di influenza lungo tutta la filiera, dai produttori delle materie prime sino ai consumatori finali. Il tema della sostenibilità nella moda è stato spesso sollevato a causa dei numerosi scandali che hanno messo in luce condizioni lavorative inaccettabili o casi di violazione dei Diritti Umani, oppure in relazione a una scarsa considerazione verso gli impatti ambientali generati.

A questo si aggiunge una maggiore sensibilità verso la sostenibilità aziendale da parte dei consumatori, oggi più coscienti degli impatti della filiera sull’ambiente e la società: solo in Italia, per parole chiave come “moda etica”, “eco-friendly” e “recycled fashion”, si è registrato un aumento di volume di ricerca sui browser del 64% nell’ultimo trimestre del 2020. 

In realtà, anche le aziende di piccole e medie dimensioni giocano un ruolo importante, in particolar modo in Italia, dove costituiscono lo zoccolo duro del comparto manifatturiero. Ed è proprio il focus sulle PMI con un marcato orientamento alla sostenibilità che caratterizza la ricerca di ALTIS in collaborazione con Mani Tese. Dall’analisi del campione, emerge la capacità delle PMI di favorire una transizione del settore verso modelli più sostenibili e inclusivi.

Il report mette in luce i fattori che possono favorire od ostacolare il processo. Identifica inoltre gli spazi di miglioramento, sulla cui base è stato possibile ipotizzare delle proposte per i diversi attori sociali – imprese, istituzioni ed enti del Terzo Settore – per sostenere ulteriormente la diffusione e il radicamento di comportamenti capaci di generare impatti sociali e ambientali positivi.

   

I risultati dell’indagine

L’osservazione e il confronto con le 20 aziende del campione, operanti tra il nord e il centro Italia, ha portato a identificare dei temi rilevanti per la transizione sostenibile del settore

1.    la gestione della catena di fornitura
2.    la relazione con i clienti
3.    la responsabilità verso dipendenti e collaboratori
4.    l’impegno verso la comunità
5.    i fattori ostacolanti. 

 

1.    La gestione della catena di fornitura

Le PMI possono più facilmente avere una conoscenza diretta degli attori coinvolti nella filiera ed effettuare maggiori controlli, dalla fase di selezione dei fornitori e per l’intera durata del rapporto. Una buona pratica è anche l’impegno verso la costruzione di filiere corte, per stabilire rapporti collaborativi e generare valore per la comunità e il territorio di riferimento. 


2.    La relazione con i clienti

Costruire un rapporto di fiducia con i clienti è fondamentale per sostenere e valorizzare l’impegno nella sostenibilità, comunicare le proprie azioni in maniera trasparente ed educare il pubblico a creare consapevolezza sulla diversità e sul valore di un abbigliamento sostenibile rispetto all’offerta “tradizionale”, spesso difficile da percepire al momento dell’acquisto se non supportati da adeguate informazioni. 

 

3.    La responsabilità verso dipendenti e collaboratori

Le PMI del campione dimostrano una diffusa attenzione verso il coinvolgimento di collaboratori che condividano autenticamente i valori aziendali, così che possano integrarli nello svolgimento dell’attività quotidiana. Altro aspetto importante ampiamente considerato è l’attenzione all’inclusione lavorativa di persone fragili e alla formazione continua volta alla crescita personale e professionale delle persone, che ha generato diversi benefici alle organizzazioni.

 

4.    L’impegno verso la comunità

Le imprese intervistate sono coinvolte in azioni e iniziative volte a favorire lo sviluppo del contesto di riferimento, soprattutto orientate al sostegno all’imprenditorialità e all’educazione a uno stile di vita sostenibile.


5.    I fattori ostacolanti

Tra i fattori che ostacolano l’impegno delle PMI nella gestione degli aspetti sociali e ambientali c’è sicuramente un senso di isolamento dato dalla mancanza di adeguato supporto da parte delle istituzioni. Occorre una maggiore collaborazione anche con le grandi imprese od organizzazioni non-profit, al fine di condividere risorse, accelerare gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo e poter contare su conoscenze e competenze complementari in relazione a specifiche tematiche sociali o ambientali. 

   

Le PMI, motore di un reale cambiamento sostenibile 

Per concludere, si può affermare che le PMI del settore moda-abbigliamento sono essenziali per innescare un‘effettiva svolta sostenibile all’interno del sistema fashion. Gli elementi alla base di questa conclusione sono la presenza di legami forti e duraturi con il territorio e l’adozione crescente di una cultura imprenditoriale e organizzativa che favorisce l’integrazione delle logiche della sostenibilità all’interno dei propri sistemi gestionali e dei modelli di business. Se a questo si unisce l’azione congiunta tra PMI, organizzazioni non profit e grandi aziende del settore, e la condivisione di obiettivi e progetti, si potrà dar vita a una reale transizione sostenibile. 

   

Il report di ricerca è a cura di:
Laura Maria Ferri, Ricercatrice, Università Cattolica del Sacro Cuore, membro dell'Area Ricerca di ALTIS

Alessia Argiolas, Dottoranda, Università Cattolica del Sacro Cuore, membro dell'Area Ricerca di ALTIS

Rachele Giglio, Studente, Università Cattolica del Sacro Cuore

Giosué De Salvo, Responsabile Area Advocacy, Educazione e Campagne di Mani Tese

Riccardo Rossella, Advocacy Officer e responsabile del progetto “Cambia MODA!” presso Mani Tese

   

 

   

Per approfondire

Guarda il webinar “Made in sustainability: i piccoli che fanno la differenza. Un confronto con le PMI italiane della filiera della moda” (13 maggio 2021)


Scarica il report del Ciclo Innovazione e sostenibilità: "Tessile, Moda, Luxury: una filiera in cerca di sostenibilità. Risultati e prospettive" (2020)
 

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