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Direttiva europea sulla Due Diligence: un’opportunità da conoscere

 

La condotta delle società in tutti i settori dell'economia è fondamentale per il successo della transizione dell'Unione a un'economia verde e climaticamente neutra, in linea con il Green Deal europeo, e per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU, compresi i rispettivi obiettivi in materia di diritti umani e ambiente.

A tal fine è necessario attuare processi globali di attenuazione degli impatti negativi sui diritti umani e degli impatti ambientali negativi nelle catene del valore, integrare la sostenibilità nei sistemi di governo societario e di gestione e inquadrare le decisioni aziendali in termini di diritti umani, impatto climatico e ambientale, oltre che in termini di resilienza della società a più lungo termine.

Sono questi i precisi termini con cui la direttiva sulla due diligence delle imprese (CSDDD o CS3D) descrive il contesto in cui l’Europa sta operando in merito a queste fondamentali tematiche. C’è dunque da salutare con favore il fatto che, sia pure dopo alcune settimane di incertezza politica, gli stati membri dell’Unione europea abbiano hanno votato la direttiva che ora dovrà essere approvata dal Parlamento europeo.

Nonostante il testo approvato contenga alcune modifiche rispetto alla proposta iniziale, la direttiva CS3D rappresenta un passo importante proprio per affrontare l’impatto delle aziende sulle società, i territori e in generale l’ambiente in cui operano, in quanto favorisce una migliore gestione dei rischi di sostenibilità e supporta gli investimenti sostenibili. La direttiva non tocca infatti direttamente tutte le imprese, ma solo le più grandi: gli oneri di maggior controllo sulla catena di fornitura vengono concentrati sulle società di grandi dimensioni, con oltre 1.000 dipendenti e 450 milioni di fatturato globale.

Ma questo non deve far pensare che le altre aziende non siano investite dagli effetti della direttiva: sono infatti proprio le grandi aziende ad avere rapporti di business con migliaia e migliaia di fornitori che saranno indirettamente chiamati a rispettare gli standard a cui le big saranno tenute ad adeguarsi.

Si tratta di un meccanismo virtuoso che rappresenta una possibilità enorme nell’ottica dello sviluppo sostenibile di tutte le filiere. Proprio per queste ragioni, è fondamentale che imprenditori, professionisti e manager siano consapevoli della portata e dei contenuti di questo provvedimento.

Credit foto: Erich Westendarp da Pixabay


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