Solidarietà, reattività e innovazione: da Bergamo una testimonianza sulla gestione dell’emergenza sanitaria, raccontata agli alunni del Master MIPA

Michele Bertola, Direttore generale del comune di Bergamo e presidente di ANDIGEL, ha partecipato alla giornata di apertura della X edizione dell’Executive Master in Management e Innovazione delle Pubbliche Amministrazioni Locali.


È partita venerdì 15 maggio, a distanza e online, la nuova edizione del nostro percorso formativo dedicato a dirigenti e funzionari delle Pubbliche Amministrazioni Locali. Dopo i saluti iniziali di Vito Moramarco, direttore ALTIS e una panoramica sulla struttura, sui contenuti e sui valori del percorso formativo a cura della Prof.ssa Elena Zuffada, direttrice scientifica del Master, gli studenti hanno preso parte alla prima lezione del modulo tenuto dal Prof. Eugenio Caperchione, che ha intervistato il Dott. Michele Bertola, alla direzione del Comune di Bergamo dal 2014.

Gli allievi del Master hanno ascoltato il racconto dell’esperienza del comune di Bergamo durante l’emergenza sanitaria, constatando ancora di più quanto il valore dell’innovazione all’interno dei processi della pubblica amministrazione sia fondamentale per supportare lo sviluppo della comunità locale, i cittadini e le istituzioni, specialmente in situazioni di crisi. 
Proprio per questo, il Prof. Caperchione ha intervistato Bertola e ha chiesto di raccontare gli esempi virtuosi e innovativi dell’amministrazione comunale della città. Il presidente di ANDIGEL infatti, ha spiegato che negli ultimi anni, la città di Bergamo si è distinta per una gestione dell’amministrazione innovativa, generando un impatto positivo sui cittadini. 

Due i casi esemplari che danno evidenza di tale innovazione: 
-    coinvolgimento dei dirigenti e della giunta comunale nella lettura, discussione e traduzione operativa del programma elettorale del sindaco eletto. È stata data l’opportunità di analizzare insieme il programma, capire effettivamente e praticamente come poterlo mettere in pratica secondo tempi, azioni e strategie. Questa operazione ha permesso la nascita di una dialettica costruttiva tra la parte politica e quella tecnica del comune e la traduzione degli obiettivi del programma in azioni concrete. Dal dialogo e dall’analisi di ogni singolo punto sono stati poi impostati tutti i documenti formali, dal piano delle perfomance, al DUP – documento unico di programmazione, obbligatorio da allegare al bilancio – fino al documento di valutazione. L’elemento innovativo è stato quindi legare gli obiettivi descritti nel programma concretamente ad ogni singola azione, coinvolgendo direttamente sia la giunta, sia la direzione tecnica;

-    coinvolgimento di tutti i 900 dipendenti comunali nella proposizione di idee rivolte alla direzione allo scopo di migliorare il proprio lavoro permettendo all’ente di spendere meno, a parità di qualità e di quantità di servizi offerti, o di aumentarne la qualità mantenendo gli stessi costi. Le proposte ricevute più rilevanti sono state messe in pratica e l’ideatore – o gli ideatori – hanno ricevuto una parte della quota come incentivo. L’elemento innovativo di questa iniziativa è stato proprio il poter dare l’opportunità di esprimersi anche agli operatori e ai dipendenti comunali, di norma poco coinvolti nelle scelte direttive, ma spesso più consci delle diverse operazioni esecutive e dei meccanismi di gestione quotidiana, delle difficoltà e dei lati positivi. Dare importanza alle opinioni di tutti i dipendenti, essere convinti che specialmente le loro idee abbiano valore, renderli parte attiva e fondamentale delle decisioni direzionali ha portato alla raccolta di 250 proposte (delle quali più della metà attuate). Questo ha portato non solo ad un risparmio nel bilancio comunale, ma anche ad un guadagno dei dipendenti e soprattutto, ad un miglioramento dei servizi offerti ai cittadini. Inoltre, tale iniziativa innovativa è diventata una metodologia acquisita, che viene riproposta ogni anno e che genera nuove idee e vantaggi per tutta la comunità locale. L’innovazione, anche in questo caso, ha generato un maggiore scambio tra tutti i gruppi coinvolti all’interno dell’ente, ad un dialogo arricchente e a una cultura della responsabilità condivisa.

In che modo la pandemia e la crisi sanitaria hanno impattato sul funzionamento dell’amministrazione? Come è servita durante il periodo più duro l’innovazione messa in atto?

Bergamo ha dovuto affrontare, oltre alla seria e drammatica situazione, dei problemi concreti: in primis il numero molto alto di morti, il dato reale era di 60 morti a settimana; di conseguenza, la gestione delle bare e dello smaltimento delle salme. Il comune non era in grado di registrare efficacemente il numero di decessi, la richiesta di sepolture e cremazioni superava di oltre 8 volte la capacità produttiva del comune: proprio per la grande flessibilità amministrativa, l’ente è riuscito con successo a trovare persone da inserire nel settore più in difficoltà, sfruttando la possibilità – già consolidata –  di effettuare scambi interni tra operatori durante picchi di lavoro. Per la gestione delle bare, il comune è riuscito ad avere un servizio di cremazione 24 su 24, 7 su 7 proprio grazie ad un accordo innovativo, stipulato in precedenza, che prevedeva la possibilità di aumentare la richiesta da parte del comune senza maggiorazioni o cambi di contratto. Inoltre, molti operatori comunali che lavoravano in smartworking e che avevano più tempo a disposizione hanno aiutato i colleghi che erano in difficoltà nel gestire le pratiche cimiteriali: prima ancora che la direzione comunale formalizzasse il cambio di settore, gli operatori erano già sul campo.

La solidarietà spontanea creatasi è frutto proprio dell’innovazione e del dialogo che il comune ha messo in atto molto tempo prima dello scoppio della crisi sanitaria. Inoltre il comune, negli anni, ha coltivato ed intessuto relazioni con altri comuni di Lombardia e Veneto: nei giorni più bui della crisi, tale rete di collaborazioni ha permesso lo spostamento delle salme in altri comuni e la disponibilità di altri forni crematori, in rapidità. La difficoltà di quel momento ha permesso la nascita di ulteriori risorse amministrative, collettive e organizzative: l’azione del comune è diventata ancora più efficace in quel momento di emergenza. Con questo approccio innovativo il comune di Bergamo ha potuto così cogliere un’opportunità da una situazione critica sperimentando nuovi servizi amministrativi (ad esempio accessibili da remoto, che verranno mantenuti in futuro) e contribuendo così alla diffusione di una cultura di cambiamento, responsabile e proattiva. Ancora una volta, il valore delle sinergie che vengono a crearsi nei momenti più difficili può aiutare a tirare fuori il meglio di ognuno di noi, anche quando ci sembra di non scorgere la luce.

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