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Storie di resilienza: come ha reagito la società civile durante l’emergenza Covid-19

Solidarietà e sostegno continuo a clienti, dipendenti e territorio. Raccogliamo alcune iniziative attuate dai partner dell’Alta Scuola nel corso degli ultimi mesi.

 

In risposta all’emergenza sanitaria scatenata dal Covid-19, la società civile ha messo in campo con tempestività diverse iniziative volte a mitigarne le ripercussioni a livello sanitario, sociale ed economico. Le imprese e le organizzazioni del settore terziario sono state protagoniste di questa reazione, mettendo a disposizione della comunità le proprie risorse non solo di tipo finanziario, ma anche produttivo, tecnico e, soprattutto, umano: le esperienze di solidarietà e di collaborazione che ne sono nate rappresentano un fattore inestimabile di resilienza e offrono la base più solida per una reale ripartenza del Paese.

Anche i partner che ALTIS affianca nella pianificazione strategica e rendicontazione della sostenibilità e nella valutazione dell’impatto sociale si sono attivati tramite molteplici modalità e iniziative. Raccontiamo di seguito alcune iniziative di grande valore.

  

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Settore sanitario

Settore alimentare - GDO

Settore manifatturiero

Settore terziario

   

  

Le organizzazioni del settore sanitario


La rapida espansione del virus ha messo a dura prova il sistema sanitario delle regioni italiane più colpite, costringendo il personale ad affrontare e gestire una pandemia imprevista e dai contorni nuovi. In questo periodo, le organizzazioni non profit hanno ricoperto un ruolo fondamentale a supporto di quelle pubbliche, facendosi carico dei pazienti affetti da patologie non-Covid che non potevano più essere seguiti come di norma. Condividendo strutture e competenze nella ricerca scientifica, queste realtà hanno e stanno tuttora contribuendo in modo essenziale alla gestione dell’emergenza.

  

  Il Covid-19 ha messo a dura prova il sistema sanitario locale e nazionale, ma il personale ha sauputo reagire con prontezza all'emergenza.

  

L'Istituto Clinico Sanitario (ICS) Maugeri – Fondazione Salvatore Maugeri ha convertito prontamente in reparti Covid-19 alcune sezioni dei propri reparti di riabilitazione presso gli istituti di Pavia e Montescano, ricavandone oltre 180 posti letto. Nell’ambito della collaborazione avviata con la rete sanitaria provinciale a fini diagnostici e terapeutici, l’Istituto di Pavia e il Policlinico San Matteo hanno condiviso i risultati delle radiografie: grazie a un sistema di archiviazione in cloud, Maugeri può visualizzare in tempo reale le radiografie dei pazienti trasferiti dal San Matteo, mentre i medici del Policlinico possono controllare in tempo reale il decorso dei loro dimessi. Lo stesso istituto, insieme a quelli di Milano e Lumezzane (BS) partecipa al Consorzio di ricerca per la caratterizzazione clinica del Coronavirus, raccogliendo e condividendo i dati relativi ai propri pazienti Covid-19.

  

Anche il Gruppo IEO-CCM si è prontamente attrezzato per fare fronte all’emergenza. Il Centro Cardiologico Monzino (CCM) è diventato un hub per i pazienti cardiopatici le cui cure non possono essere procrastinate (infarto, interventi chirurgici cardiaci e vascolari), mentre l’Istituto Europeo Oncologico (IEO) ha garantito accoglienza ai pazienti oncologici trasferiti da ospedali in prima linea che devono far spazio ai pazienti di Covid-19, creando un percorso separato e indipendente per garantirne la sicurezza. Entrambi hanno inoltre potenziato i propri servizi a favore dei pazienti più fragili, attraverso la consegna di farmaci a domicilio e l’attivazione di un servizio di supporto psicologico a distanza che rafforza il servizio attuale in loco a disposizione di pazienti, familiari e operatori medici sottoposti a forte stress in questo delicato frangente.

  

Sul fronte della ricerca, il Monzino ha inoltre sviluppato una maglietta “intelligente” che permette di monitorare la salute cardiorespiratoria dei pazienti con polmonite Covid-19 dimessi dal Centro, tramite speciali sensori incorporati nel tessuto. Per ultimo, la Fondazione ha ricevuto il supporto della cantante Arisa, che ha dedicato loro un mini concerto benefico su Instagram, e della Fondazione Ralph Lauren, che ha lanciato una raccolta fondi destinata all’acquisto di ventilatori polmonari e all’allestimento di «un laboratorio di ricerca per l’analisi dei prelievi e allo sviluppo di test diagnostici innovativi (point-of-care tests) per la rapida individuazione del Covid-19 nei pazienti e nel personale medico in prima linea».

   

   

Le imprese della Grande Distribuzione Organizzata


Anche il settore alimentare e della grande distribuzione moderna è stato coinvolto in prima linea nella risposta all’emergenza, in primo luogo assicurando, grazie all’impegno del personale, la continuità del rifornimento dei beni essenziali e la sicurezza dei clienti.
Bennet, Gruppo Végé, FederDistribuzione e Selex Gruppo Commerciale hanno aderito alla richiesta del Governo italiano offrendo ai propri clienti uno sconto extra sugli acquisti effettuati tramite i “buoni spesa” erogati dai Comuni. Le aziende di FederDistribuzione hanno inoltre continuato a vendere le mascherine al prezzo fissato di 50 centesimi + IVA presso i propri punti vendita.

  

  Grazie all’impegno del personale, le aziende della GDO hanno garantito la continuità del rifornimento dei beni essenziali e la sicurezza dei clienti.

  

Le imprese della GDO non si sono però fermate qui: sono molteplici le testimonianze concrete di solidarietà verso le comunità locali. Con l’iniziativa “Trasforma i tuoi punti in solidarietà”, Bennet ha dato ai propri clienti la possibilità di donare i punti della carta fedeltà a favore del Fondo Emergenza Coronavirus istituito dalla Fondazione Provinciale Comasca per acquistare attrezzature mediche e letti per la terapia intensiva. Grazie al programma "Carrello Sospeso", attivo in molti ipermercati della Lombardia e del Piemonte, l’azienda ha sostenuto la Croce Rossa Italiana e il Banco Alimentare nella raccolta di generi alimentari di prima necessità per sostenere le fasce più sensibili della popolazione.

Inoltre, ha donato oltre 20.000 pasti ai bambini dell'Associazione Cometa, coprendo il fabbisogno giornaliero necessario sino alla fine del mese di agosto, e ha aderito sin da subito all’iniziativa di Supermercato24 che prevede la consegna gratuita della spesa per gli over 65 residenti nella città di Milano e Varese.

  

Il Gruppo Selex e la sua insegna Famila hanno donato 1 milione di euro alla Protezione Civile, all'Ospedale Sacco di Milano e all’Asst che presiede l’ospedale di Lodi e Codogno. I fondi sono stati destinati a sostenere la ricerca e gli interventi urgenti a favore dell’emergenza sanitaria. Inoltre, attraverso il portale di e-commerce CosìComodo, i supermercati e ipermercati di 6 insegne del Gruppo hanno attivato in Lombardia, Piemonte, Veneto e Campania la gratuità della consegna della spesa effettuata online, senza restrizioni d’età o dimensione del nucleo famigliare.

  

La consegna gratuita della spesa presso il domicilio dei clienti è stata una delle misure più adottate nel settore della GDO.

  

Il Gruppo VéGé e le imprese associate hanno stanziato in tutto 1,5 euro per testimoniare concretamente la loro vicinanza alle comunità, ai loro territori, ai sistemi sanitari. A livello nazionale, invece, 600.000 euro sono stati devoluti alla Croce Rossa Italiana. Tra le imprese aderenti al Gruppo, Arena ha dato un contributo di 250.000 euro a beneficio della rete ospedaliera delle province siciliane maggiormente colpite dall’epidemia e ha attivato l'iniziativa Spesa sospesa con il contributo dei Comuni, Associazioni, Onlus, Caritas e Banco Alimentare, consentendo ai clienti di aiutare le famiglie in difficoltà, attraverso la donazione di generi alimentari di prima necessità.
 

Lo stesso impegno è stato rivolto ai dipendenti di queste aziende, attraverso l’offerta di tutele e sostegni specifici. Tra gli altri, Bennet ha stipulato per loro una polizza assicurativa che prevede un programma di assistenza sanitaria in caso di positività al COVID-19, estendendo la copertura anche a fronte delle difficoltà nella gestione famigliare, al fine di coprire le spese per collaboratrici domestiche, baby-sitter, accompagnamento dei figli a scuola e pet-sitter.

   

   

Le imprese del manifatturiero


I comparti industriali sono stati interessati su diversi livelli e hanno reagito in modi differenti: alcune imprese, attive nei settori essenziali, hanno deciso di proseguire la produzione applicando i nuovi protocolli sanitari; altre l’hanno dovuta sospendere, mettendo in campo i massimi sforzi per limitare gli impatti economici e occupazionali; molte hanno colto l’occasione per ripensare i propri modelli strategici e operativi in vista di una ripartenza realmente sostenibile, superando le “normali” logiche di competizione nei rispettivi settori.

  

  Ratti SpA e Mantero Seta, imprese concorrenti nel settore tessile, hanno collaborato durante l'emergenza per sostenere i propri dipendenti e il territorio comasco.

  

Prima che entrasse in vigore il decreto “Chiudi Italia” (22 marzo 2020), Ratti ha avviato una collaborazione con Mantero Seta, uno dei suoi principali competitor nel settore tessile, radicato anch’esso nella comunità comasca. Superando le logiche della competizione, le due imprese hanno lavorato insieme per mantenere attiva la produzione e continuare a garantire i normali servizi ai clienti, condividendo informazioni e decisioni a tutela dell’attività produttiva e dei posti di lavoro.

Un ulteriore contributo alla continuità aziendale è giunto dalla decisione dell’Assemblea dei Soci di sospendere la distribuzione degli utili generati nell’esercizio 2019, in attesa di poter valutare le conseguenze economiche dell’emergenza. Non è mancato un contributo fattivo alle esigenze del territorio, attraverso la donazione di 250.000 euro alla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, al fine di acquistare macchinari e strumenti necessari per l’attività sanitaria.

  

Il Gruppo Sirap, realtà leader nella produzione di packaging alimentare e parte del Gruppo Italmobiliare, ha garantito la continuità della produzione rifornendo gratuitamente le realtà impegnate nella preparazione e distribuzione di pasti ai volontari e alle persone in difficoltà sul territorio bresciano. L’azienda ha inoltre offerto ai dipendenti la possibilità di donare una parte del proprio stipendio a favore della Fondazione Spedali Civili di Brescia, e ha riconosciuto il loro impegno sul lavoro con un’estensione ai mesi di maggio e giugno del “premio Covid” di 100 euro erogato dal Governo ad aprile.

  

Anche Italgen, impresa del Gruppo Italmobiliare attiva nella produzione di energie rinnovabili, ha testimoniato la propria vicinanza alla comunità bergamasca attraverso numerose azioni di solidarietà. Ha donato dispositivi di protezione e gel mani sanificanti a medici ed infermieri dei presidi sanitari delle Valli Seriana e Brembana. Nelle stesse zone, ha lanciato "Un giorno di solidarietà", che, grazie al coinvolgimento dei dipendenti, ha portato all’acquisto di generi alimentari per le comunità locali più in difficoltà. Un particolare sostegno è stato rivolto all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno dei più colpiti dalla pandemia. Il 30 maggio 2020 ha sostenuto l'iniziativa del maratoneta Thomas Capponi, che ha svolto un'ultramaratona in solitaria lunga 221 km: l'iniziativa "L’abbraccio di Bergamo", ha permesso di raccogliere fondi destinati all'ospedale. Altri fondi sono stati donati aderendo alla raccolta fondi lanciata da CESVI per l’acquisto di DPI.

   

   

Le imprese del settore terziario


Anche il settore terziario si è attivato rapidamente per offrire risposte ai propri stakeholder durante l’emergenza.

Coerentemente con la propria vocazione alla copertura dei rischi e la propria natura mutualistica, ITAS Mutua ha attivato una molteplicità di interventi a protezione dei soci assicurati, dei dipendenti e della rete agenziale. Per i soci detentori di garanzia diaria da ricovero che sono risultati positivi al Covid-19, la copertura è stata estesa al periodo di quarantena casalinga obbligatoria, per la quale viene riconosciuto un forfait straordinario. A sostegno di questa iniziativa, ITAS ha stanziato un budget straordinario di 1,5 milioni di euro.

Sono stati infine attivati sconti specifici e nuove coperture voucher che permettono una gestione più flessibile dei contratti in essere e nuove coperture adatte ai e di far fronte ai nuovi bisogni legati all’emergenza e al lockdown. ITAS Solidale – il comitato per la solidarietà fondato dai dipendenti ITAS e partecipato dalla Compagnia e dagli agenti – ha raccolto 60.000 euro per l’acquisto di dispositivi di protezione a favore delle organizzazioni aderenti al Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, per garantire la prosecuzione in sicurezza dei servizi di assistenza a disabili, malati, anziani, minori in comunità, case famiglia, persone senza fissa dimora in tutta Italia.

  

Coerentemente con la propria vocazione alla copertura dei rischi e la propria natura mutualistica, ITAS Mutua ha attivato una molteplicità di interventi a protezione dei soci assicurati, dei dipendenti e della rete agenziale.

  

A fronte dell’emergenza coronavirus, Italmobiliare, le aziende del Gruppo e Fondazione Pesenti si sono mobilitate per fornire aiuto immediato ai territori di riferimento, e maggiormente colpiti dalla drammatica pandemia. In particolare, sono stati effettuati interventi a favore agli ospedali dei territori di Bergamo, Brescia, Napoli, Milano, Piacenza e Treviso, sia tramite donazioni che tramite l’acquisto di macchinari (ventilatori), test e dispositivi di protezione. In questo quadro sono stati attivati anche contatti internazionali per favorire l’importazione di materiale (da Cina, Thailandia e Svizzera) in assenza di disponibilità sul territorio nazionale.

Anche grazie al sostegno economico dell’impresa, la Fondazione Carlo Pesenti ha focalizzato il proprio intervento sul territorio di Bergamo, intervenendo a supporto delle istituzioni locali nella risposta all’emergenza con una varietà di iniziative: dal finanziamento all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, passando per l’iniziativa “Abitare la cura” finalizzata a trasformare alcuni alberghi della città in residenze ospedalizzate per l’isolamento terapeutico dei pazienti Covid-19 a bassa intensità, fino al contributo per la realizzazione dell’ospedale degli Alpini nella Fiera di Bergamo.

La Fondazione ha inoltre affiancato alcune imprese che operano nel settore della moda che hanno riconvertito le loro attività nella produzione di mascherine, camici e tute protettive per il personale sanitario, facendosi carico della distribuzione presso gli ospedali maggiormente colpiti dall’emergenza.

 

   

   

Che cosa possiamo imparare dall’emergenza sanitaria


Le esperienze sopra descritte, senza voler esaurire l’ampiezza e la varietà delle risposte all’emergenza in corso, esemplificano bene le caratteristiche di reattività, resilienza e creatività che il mondo produttivo e del settore terziario italiano hanno dimostrato in questo frangente così critico.

I tratti che accomunano le iniziative messe in campo sono la responsabilità, ossia la capacità di assumere prontamente decisioni che rispondano alle necessità e alle richieste dei propri stakeholder impegnandosi a rendere conto dei loro impatti, e la collaborazione, che ha portato molte organizzazioni a superare gli steccati settoriali e le normali dinamiche competitive per perseguire insieme una finalità condivisa. Queste iniziative si sono sviluppate spontaneamente secondo una logica sussidiaria, che vede il mondo del profit e del non profit intervenire insieme in aiuto di un sistema pubblico che da solo fatica a contrastare a un’emergenza così diffusa e inattesa.

Sono valori e capacità che i percorsi di sostenibilità avviati negli ultimi anni, basati su un dialogo continuativo con gli stakeholder, hanno contribuito ad alimentare e consolidare. I buoni risultati di queste iniziative e gli impatti positivi generati sul territorio e sulle comunità fanno sperare che sempre più imprese e organizzazioni colgano l’importanza di intraprendere un percorso di conversione verso sistemi e approcci più sostenibili, anche nell’Italia post Covid-19.

 

Articolo redatto da Andrea Sartori ed Erika Lisa Panuccio (ALTIS)

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