Gestione della spesa pubblica: come portare innovazione, qualità e trasparenza nella Pubblica Amministrazione?

La capacità di gestire la spesa pubblica di beni e servizi e i rapporti tra stazioni appaltanti e mercati, nell’interesse del cittadino, è uno degli aspetti da cui dipende la sostenibilità socio-economica e le sorti future dell’Italia e dei  paesi dell’Unione Europea.

Questo l’assunto di partenza del seminario “Quali regole e strumenti per innovazione, qualità e trasparenza negli acquisti pubblici”, svoltosi lo scorso 14 giugno presso la sede romana dell’Università Cattolica.

In particolare, questo obiettivo si persegue anche attraverso la capacità di incentivare i mercati a competere “lealmente”, proponendo innovazione, nonché attraverso la correttezza dei comportamenti e la trasparenza dei processi.

 Selezionare l’innovazione in base al contributo che questa può dare alla qualità, valutabile come risposta ai fabbisogni reali dei cittadini, è oggi una delle principali opportunità e al contempo criticità che chi gestisce la spesa e i contratti pubblici si trova ad affrontare. Le difficoltà, per paradosso, sono per gran parte legate all’interpretazione ed applicazione delle regole (Direttive UE, Norme Nazionali dei contratti pubblici, ecc;) e alla metabolizzazione da parte dell’organizzazione pubblica di strumenti gestionali (per es. ICT per la digitalizzazione dei processi pubblici strategici ed operativi), il cui intento dichiarato sarebbe proprio quello di favorire un approccio strategico alla spesa pubblica e una efficace  gestione dei processi di acquisto.

Il seminario, che si è svolto nell’ambito dell’edizione romana del Master in Management delle Pubbliche Amministrazioni (MIPA), il programma della Cattolica rivolto a funzionari e dirigenti delle amministrazioni pubbliche centrali, ha raccolto una serie di contributi, tra loro complementari, moderati da Alessandro Tonti, coordinatore del Master ed Enrica Montanari, Esperta in Public Procurement.

Rosella Creatini, Dirigente di Antitrust, ha sottolineato la rilevanza di un efficace monitoraggio dei comportamenti concorrenziali dei mercati e delle imprese che cercano di aggiudicarsi i contratti pubblici, evidenziandone la complessità e fisiologica  variabilità,  per composizione, capacità di innovazione,  strategia competitiva, correttezza di comportamento.

Ed è proprio con riferimento al tema,  oggi oltremodo dibattuto, dell’anticorruzione, che  Laura Mascali,  ha sintetizzato la strategia di ANAC, di proporre un realistico e condivisibile modello di  vigilanza collaborativa tra ANAC e i diversi stakeholder coinvolti nei processi di acquisto; modalità, questa che potrebbe essere intesa come un metodo virtuoso per guidare più  in generale il cambiamento e i rapporti tra centro e periferia,  nel  contestuale tentativo di cambiare la errata, e talora strumentale,  percezione che molti hanno del ruolo di  ANAC e dei sui vertici.

Luca Mastrogregori, (divisione E-Procurement di Consip), presentando le prossime tappe della evoluzione  digitalizzazione dei processi pubblici secondo la strategia UE,  ha descritto logica e contenuto delle azioni di Consip per lo sviluppo e l’implementazione dei progetti di e-procurement a livello nazionale, specificando risultati ottenuti e, potenzialmente attesi.

Con l’intervento del prof. Francesco Bof, coordinatore scientifico del Master in Project Managment e Public Procurement di Università Cattolica, si è pervenuti a una sintesi degli aspetti urgenti e  strategici,  su cui vi è stata piena convergenza da parte di tutti i relatori, ovvero la necessità della ricostruzione di competenze distintive economico-aziendali e di management, alla luce del trend che vede molte Funzioni Acquisti della PA svuotarsi progressivamente delle competenze minime necessarie a gestire la spesa ordinaria: se la spesa pubblica e gli acquisti sono strategici  per il futuro del Paese, occorre investire nelle persone nelle  professionalità  a cui queste attività sono delegate su tutto il territorio italiano.

Concreta ed emblematica, la chiosa della prof.ssa Elena Zuffada, direttrice dei Master rivolti ai manager pubblici in Università Cattolica:

“La pubblica amministrazione ha bisogno di un profondo cambiamento per poter sostenere la competitività del sistema Paese. Questo in generale e anche nello specifico della spesa pubblica per acquisti occorrono innovazione, efficienza, velocità, semplificazione oltre, ovviamente, a legalità e controlli. Per questo sempre più necessari sono investimenti in competenze, managerialità, merito. E in questa direzione, dopo aver attivato l’ottava Edizione del MIPA a Milano abbiamo deciso di progettare ed avviare un’edizione romana del MIPA rivolta in particolare al management delle Amministrazioni Centrali e una prima Edizione del Master in Project Management e Public Procurement”.

   


Per maggiori informazioni sui Master:

Master in Management delle Pubbliche Amministrazioni Centrali | Master MIPA (Roma)

Master in Management delle Pubbliche Amministrazioni (Locali) | Master MIPA (Milano)

Master in Project Management e Public Procurement | Master PMPP

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