Il contributo del settore assicurativo verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Il settore assicurativo ha un ruolo fondamentale nel promuovere l’integrazione della sostenibilità nella strategia aziendale, compito ancora più importante alla luce degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), che Stati, enti e istituzioni di tutto il mondo si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.

Una ricerca svolta dai consulenti di ALTIS offre una panoramica sulle pratiche rendicontate e il contributo fornito agli SDG dalle 30 principali compagnie assicurative europee. Le attività considerate possono derivare dallo stesso core business aziendale (attività assicurativa dei rami vita e danni, investimenti) o essere dirette in modo specifico all’ambito di CSR e sostenibilità.

Messa a punto negli scorsi mesi, l’analisi è stata realizzata da due collaboratori di ALTIS – Andrea Sartori, consulente senior e Rafael Pitoscia, ricercatore e coordinatore didattico del “Master in Finanza: strumenti, mercati e sostenibilità” – con la guida di Matteo Pedrini, Docente di Corporate Strategy e Responsabile dell’area ricerca, e di Alessia Coeli, Responsabile dell’area formazione dell’Alta Scuola.

  

  

I risultati sono stati presentati il 29 maggio 2019 durante uno degli “Aperitivi di ALTIS”, ciclo di cinque eventi tematici organizzati nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, promosso a livello nazionale dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Alla presentazione sono stati invitati anche alcuni rappresentanti di compagnie assicurative italiane: Maria Elisa Cesari (General Counsel, CNP UniCredit Vita), Chiara Maule (Referente sostenibilità, Gruppo ITAS) e Lucia Silva (Group Head of Sustainability and CSR, Gruppo Generali). Una prospettiva sui futuri passi del settore è stata invece data al pubblico da Pietro Negri (Responsabile Servizio Sostenibilità e Codice di Autodisciplina Borsa italiana, ANIA e Presidente Forum Finanza Sostenibile).

I dati raccolti e confrontati provengono da vari documenti, relativi all’esercizio 2017 di compagnie operative in Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna. Si va dai rapporti di sostenibilità a quelli relativi alla CSR e gli ESG (criteri economici, sociali e di governance), fino alle dichiarazioni non finanziarie e i bilanci integrati. Si osserva un condiviso senso di responsabilità e un forte impegno nella difesa dell’ambiente, nella promozione di città e comunità sostenibili, della salute e benessere sociale e dello sviluppo sostenibile del lavoro. Per quanto riguarda gli ambiti di rendicontazione, sono prevalenti quello sociale e ambientale. In particolare, sono al centro dell’interesse internazionale i temi di diversity management, welfare e benessere aziendale (circa 100%), investimenti nella comunità (93%) e riduzione degli impatti ambientali (90%).

  

A partire da nostro ‘osservatorio’ privilegiato, siamo abbastanza confidenti nel credere che, anche grazie alla spinta normativa nazionale e internazionale, questi temi sono e saranno entro l’anno definitivamente protagonisti delle azioni e delle rendicontazioni di tutte le principali compagnie assicurative europee.” Alessia Coeli, Responsabile dell’area formazione ALTIS

La speranza è che l’impegno delle grandi assicurazioni sia da esempio e da traino per tutto il comparto assicurativo.” Matteo Pedrini, Docente di Corporate Strategy e Responsabile dell’area ricerca ALTIS

  

Gli investimenti ESG e quelli diretti nella comunità o i prodotti assicurativi sostenibili, sono gli ambiti in cui le compagnie di assicurazione possono più contribuire agli SDG. Il settore è molto rilevante in questa prospettiva perché ha intrinsecamente una forte vocazione sociale e pone la persona al centro delle sue attività. Inoltre, in quanto investitori a medio-lungo termine, gli assicuratori sono più inclini a intraprendere percorsi di transizione alla sostenibilità, che mostrano i loro frutti nel tempo.

  

  

Uno degli ostacoli da affrontare è però la resistenza dei CdA, che non sempre colgono il valore di queste pratiche e strumenti. È importante raccontare casi di successo e rilevare periodicamente la diffusione di questi approcci per poter dimostrare che sono la tendenza del mercato e che la strategia aziendale non può prescindere dalle logiche della sostenibilità, né ignorare gli effetti positivi e concreti prodotti sull’ambiente, la società, l’azienda stessa.

Avere un’idea d’insieme delle buone pratiche e degli ambiti nelle quali è possibile sviluppare un approccio sostenibile è quanto mai prezioso per poter proporre al vertice iniziative di CSR che abbiano un ‘respiro’ fortemente connesso al business e che siano in grado di produrre risultati immediatamente percepibili non solo a livello di immagine, ma anche dal punto di vista di tangibili ritorni a livello sia commerciale, che di investimenti.Maria Elisa Cesari, General Counsel, CNP UniCredit Vita

L’agire responsabile nel rispetto di territori e comunità, principio che guida saldamente da quasi 200 anni l’azione di ITAS - la Mutua assicuratrice più antica d’Italia - è un patrimonio da custodire e rinnovare costantemente. Per questo, il confronto continuo con le dinamiche di un settore in rapida evoluzione è per noi un elemento fondamentale di innovazione, insieme all’ascolto costante dei nostri soci assicurati e della nostra rete agenziale.” Chiara Maule, Referente sostenibilità di Gruppo ITAS

La ricerca dimostra un’accelerazione sui temi della sostenibilità e in particolare sull’Agenda 2030 relativa ai Sustainable Development Goals nel settore assicurativo. Generali ha un approccio focalizzato che tiene conto delle priorità individuate con il contributo dei propri stakeholder. Tale approccio è stato formalizzato nella ‘Carta degli impegni di Sostenibilità’ e si concretizza negli obiettivi strategici annunciati al mercato nel piano ‘Generali 2021’.” – Lucia Silva, Group Head of Sustainability and Social Responsibility, Gruppo Generali

  

  

I segnali che provengono dal settore sono promettenti, ma c’è ancora molta strada da fare. Dalla ricerca emerge anche una disomogeneità tra le azioni di CSR e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in quanto solo alcuni vengono presi in considerazione dalle compagnie europee osservate:

SDG 3: Salute e benessere

SDG 8: Lavoro dignitoso e crescita economica

SDG 11: Città e comunità sostenibili

SDG 13: Lotta contro il cambiamento climatico

  

Per questo motivo, sia la collaborazione tra gli attori del settore che l’adozione di standard di rendicontazione internazionali, assumono una grande rilevanza.

“I tempi sono maturi perché la sostenibilità non sia solo materia dei CSR Manager, ma venga compresa nei modelli di governance, includendo i fattori ESG nei Piani strategici e nelle Vision aziendali. In tale ottica, il settore assicurativo condivide gli obiettivi enunciati dalla Commissione europea con il suo Piano di azione in materia di finanza sostenibile e intende svolgere il proprio ruolo nel perseguire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile." – Pietro Negri, Responsabile Servizio Sostenibilità e Codice di Autodisciplina Borsa italiana, ANIA e Presidente Forum Finanza Sostenibile

  


  

Per approfondire, consultare un estratto della ricerca di ALTIS

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